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Dialogo con le famiglie

 

L’IMPORTANZA DI DIALOGARE CON LE FAMIGLIE E DI FORNIRE LORO INFORMAZIONI COMPLETE

Nel progetto della Scuola Calcio, ciascun adulto è chiamato a svolgere un ruolo di educatore e deve saper agire in modo corretto, tenendo sempre conto che ciò che osserva e ciò su cui interviene è in qualche misura il “prodotto” delle relazioni tra istruttore-insegnante e allievo, istruttore e genitore, istruttore e istruttore ed in generale tra tutti i sistemi coinvolti.

Importante è far conoscere, nelle sue linee generali, i percorsi della crescita del bambino, che passa da una dipendenza totale e dalle modalità interattive della famiglia ad una progressiva necessità d’interazione nel sociale.
Per il bambino, l’incontro con altre persone che non siano i genitori, diviene tappa fondamentale per la sua crescita.
Ciò gli permette di conoscere altri modelli affettivi, sociali e culturali, in grado di fargli acquisire differenti elementi di conoscenza determinanti per la sua crescita. Specie nel momento in cui è chiamato ad elaborare e riflettere scelte sempre più responsabili e significative per costruire un suo progetto di vita.
È perciò indispensabile il riconoscimento dell’ importanza delle dinamiche che si sviluppano nei gruppi e lo sviluppo cognitivo del bambino.

L’istruttore che adotta una chiave di lettura circolare, in cui si evidenzia come i componenti di un particolare gruppo finiscono per influenzarsi reciprocamente, riesce a cogliere come sia determinante il lavoro su questa dimensione anche in relazione agli obiettivi didattici che si intendono raggiungere. Una comunità educante capace di dialogare, rappresenta un punto di riferimento indispensabile in grado di facilitare il giovane nel suo processo di crescita, al contrario un conflitto tra sistemi (Scuola Calcio-Famiglia, Istruttore-Famiglia, Istruttore-Allievo, ecc.) può generare soltanto confusione e difficoltà.

Per ottenere una comunicazione più fluida bisogna facilitare il rapporto tra chi trasmette informazione e chi la riceve e diventa perciò indispensabile essere consapevoli che la stessa comunicazione influenza il comportamento di chi comunica, favorendo così l’organizzazione delle azioni successive, delle quali i ragazzi dovrebbero beneficiare. Una rete informativa-formativa, tesa a facilitare e promuovere condizioni per il benessere della persona fa si che ogni sistema che ne faccia parte, pur rimanendo autonomo nel proprio specifico campo di intervento, deve necessariamente condividere gli obiettivi e le finalità delle altre comunità.

Lo scopo è quello di sostenere la funzione educativa della famiglia e lo sviluppo psicofisico dei ragazzi, sapendo mettersi in un atteggiamento di ascolto e collaborazione. Una corretta informazione è quindi alla base di una sempre maggiore efficacia dell’ azione proposta.
Far conoscere alle famiglie cosa realmente offre una Scuola Calcio, significa predisporre le migliori condizioni per avviare un vero gioco di squadra tra gli adulti nell’ interesse del minore e quindi in prospettiva dell’ intera comunità.

Promuovere le occasioni di incontro e confronto tra la Scuola Calcio e la famiglia richiede una sensibilità e una modalità particolari: è necessario stimolare prima di tutto una discussione sulla filosofia che accompagna tutti coloro che operano nell’attività di base, per produrre un linguaggio e una teoria condivisa da trasmettere a chi opera per attuare una corretta applicazione dei programmi.

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